Rina Sawayama ​​sta​​
ridefinendo lo status quo

Rina wearing coat

Rina indossa un cappotto COS.

L'artista e attrice giapponese-britannica ci parla di pop, potere e dell'importanza di aprire nuove strade per le generazioni future.

«È meraviglioso dedicare del tempo per rendere omaggio a donne straordinarie, ma penso anche che sia qualcosa che dovremmo fare ogni singolo giorno.»


Si è costruita una reputazione creando una musica che sfida i generi: prima viene il disco,, poi la sua classificazione. Le sue produzioni teatrali infrangono ogni convenzione, con costumi, luci, coreografie e scenografie che sembrano appartenere a una dimensione unica. I suoi due album in studio, SAWAYAMA e Hold the Girl, sono già considerati dei classici di culto, e si è anche dedicata con successo alla recitazione. Inizialmente un nome poco conosciuto, è stata la sua scelta di sfidare lo status quo dell'industria musicale nel 2020 a cambiare tutto per sempre. 

  

Come? Nel 2020, all’artista e attrice nippo-britannica venne detto che non era “abbastanza britannica” per partecipare ai BRIT Awards o al Mercury Prize. Pur avendo vissuto nel Regno Unito per 26 anni e possedesse il permesso di soggiorno a tempo indeterminato, non era considerata cittadina britannica a tutti gli effetti. Nonostante l'incertezza e il timore di ripercussioni, ha deciso di reagire. E a febbraio 2021 le regole sono state cambiate, permettendo a lei e ad altri come lei di essere celebrati per il loro contributo alla musica britannica. Un risultato tutt'altro che scontato.  

 

Rina è nata a Niigata, in Giappone, ed è immigrata a Londra con i suoi genitori all'età di cinque anni. La sua famiglia aveva sempre avuto l'intenzione di tornare in Giappone, spiega, ma quando Rina compì dieci anni decisero di rimanere. Il divario culturale provocato dal trasferimento è stato il terreno su cui ha costruito la sua identità artistica: incapace di comunicare con coetanei e insegnanti, la giovane Sawayama trascorreva molto tempo immersa nella musica e nel teatro a scuola, sviluppando un gusto eclettico che spaziava dal Motown al gospel, dall’hip-hop al rock.


La sua ambizione l'ha portata dalla musica a Hollywood. L'anno scorso, ha debuttato come attricesul grande schermo al fianco di Keanu Reeves in John Wick: Capitolo 4. «Chad [Stahelski], il regista, stava cercando qualcuno che sapesse recitare e ballare», spiega. «Ha visto i miei video musicali e ha apprezzato sia la recitazione che la danza, il che gli ha dato fiducia nel fatto che sarei stata capace di affrontare l’addestramento per gli stunt.»  

 

​​È stato intenso, ovviamente, ma «è stata l'esperienza più incredibile», racconta, «e ovviamente mi piacerebbe fare di più. «Ci sono alcune conversazioni in corso, ma, a dire il vero, in questo momento mi sto prendendo un po’ di tempo per riflettere, scrivere, leggere e lasciarmi ispirare.» Abbiamo incontrato Sawayama durante questo periodo di pausa per approfondire la sua fonte di ispirazione, il suo impegno nel promuovere un panorama contemporaneo più inclusivo e, in vista della Giornata internazionale della donna, per scoprire quali donne continuano a influenzare e alimentare la sua pratica creativa. 

Rina wearing black dress

Rina indossa un abito COS.   

GLI ARTISTI CHE LA ISPIRANO 

«Lo dico sempre, ma è Hikaru Utada!» racconta Sawayama, riferendosi alla cantante, cantautrice e produttrice pop nippo-americana, che è anche il suo idolo di lunga data. L’incontro con lei nel 2019 è stato un momento che l’ha profondamente segnata. «Per quanto riguarda le esibizioni dal vivo, però, penso che la mia prima grande ispirazione sia stata probabilmente Britney. Ricordo che è stata la prima artista a lasciarmi davvero senza parole.» 

Per quanto riguarda le sue ispirazioni attuali: «Al momento, direi XG, Twigs, Mitski... ce ne sono stati così tanti nel corso degli anni, ma adoro il loro lavoro e la loro carriera.»    

IL POTERE NARRATIVO DELL'ALBUM 

««Ho sempre scritto e pubblicato solo album», racconta, spiegando come questo formato rappresenti per lei un mezzo potente per creare un viaggio condiviso con il pubblico. «Credo che la struttura di 10-15 tracce sia un modo straordinario per accompagnare l’ascoltatore attraverso quasi ogni emozione. È qualcosa che ho cercato di catturare nell’essenza di Hold the Girl e di Sawayama.»    

APRIRE LA STRADA AD ALTRI COME LEI 

«La cosa più difficile è sentirsi soli in questo tipo di lotta, ma fortunatamente, grazie ai BRIT Awards e ai cambiamenti, è stato come ricevere una grande ondata di supporto. Adoro i miei fan e il modo in cui si sono mobilitati per la causa. Hanno osservato la situazione, l’hanno compresa a fondo e hanno riconosciuto quanto sia importante che gli immigrati che lavorano nel settore artistico nel Regno Unito vengano ascoltati e valorizzati.»  

«Senza di loro, le cose non sarebbero cambiate.» Sawayama può contare su una fervente comunità di fan, che si fa chiamare Pixels. «[Poter creare una comunità di persone affini] significa moltissimo per me. Specialmente ora, appena concluso il tour più grande che abbia mai fatto, vederli in tutto il mondo a volte sembra irreale. Sono semplicemente molto grata.»    

Rina wearing coat black and white

Rina indossa un cappotto di COS.   

​​SENTIRSI SIA GIAPPONESI CHE BRITANNICI 

«[Crescere in Giappone] ha sicuramente influenzato la scrittura di entrambi i miei album», racconta. Anche l’aspetto performativo della sua arte è profondamente influenzato dall'esperienza di vivere tra due culture parallele. «Nei miei spettacoli dal vivo voglio accompagnare il pubblico in un viaggio che esplora gli aspetti straordinari, ma anche complessi, di ciò che significa avere una doppia identità». 

«Crystal [Lockhart], il direttore creativo che cura l’aspetto visivo dei miei spettacoli,» spiega Sawayama, «è una persona con cui mi confronto spesso su questi temi. Essendo coreano-americano, porta una prospettiva unica. Adoro il suo lavoro su brani come Dynasty, ad esempio durante il live show Reloaded. È riuscito a rappresentare in modo perfetto quello che, a volte, può sembrare un conflitto tra due culture.»  

Incorporando questa fusione di culture nelle sue opere, Sawayama spera di ispirare altri a fare lo stesso. «Mi auguro che le persone possano sentirsi fiere delle proprie identità culturali. Percepisco un cambiamento significativo nella mentalità delle nuove generazioni, che oggi le accolgono con maggiore consapevolezza e orgoglio. Questo si riflette in opere come Past Lives, che ha raccontato quella storia in modo straordinario.»  

  STILE PERSONALE 

«Molto rilassato e pratico», riferendosi al suo stile quando non è sul palco. «Durante i servizi fotografici, scelgo sempre qualcosa di estremamente comodo.» E il capo in cui si sente più se stessa? «Direi i pigiami!» 

  PARITÀ DI GENERE E GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA 

«È meraviglioso dedicare del tempo per rendere omaggio a donne straordinarie, ma penso anche che sia qualcosa che dovremmo fare ogni singolo giorno.» Nell'industria musicale, ha una visione chiara di come dovrebbe essere: «Che alle donne venga data la stessa attenzione, dedizione e supporto riservati a chiunque altro, in tutti i settori dell’industria – dagli artisti alle persone che lavorano nelle etichette discografiche.»    

IL CONSIGLIO CHE DAREBBE A CHI INIZIA 

«Prenditi il tuo tempo e fai del tuo meglio affidandoti a te stesso, senza lasciarti influenzare dagli altri!.»   

«Spero che le persone possano sentirsi fiere delle proprie identità culturali. Percepisco un cambiamento significativo nella mentalità delle nuove generazioni, che oggi le accolgono con maggiore consapevolezza e orgoglio.»


  • DOMANDE E RISPOSTE


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  • Testo di Maisie Skidmore
    Rina Sawayama indossa la collezione Primavera-Estate 2024.
    Foto di Karim Sadil. Styling di Jane How. 

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