Per un attore noto per i suoi ruoli da giovane ribelle, Jack O’Connell è tutto tranne che un "cattivo ragazzo" nella vita reale. Con i piedi ben piantati a terra e un entusiasmo autentico per il suo mestiere, ogni nuovo ruolo lo allontana sempre più dagli stereotipi che hanno segnato i suoi esordi. Partito dalla sua città natale nel Derbyshire, il suo percorso lo ha portato fino a Hollywood, passando per set dall'Artico all'Africa. Nel frattempo, ha abbattuto ogni pregiudizio, dimostrando quanto lontano possa arrivare il talento, anche da chi proviene da contesti meno privilegiati.   

Cresciuto nel quartiere operaio di Alvaston, Jack O’Connell trascorreva il suo tempo a guardare in TV leggende del cinema come Tom Hanks, Gene Wilder e Julie Andrews. Ma in quegli anni era il calcio, più del cinema, a rappresentare la sua via di fuga da un’adolescenza complicata. Con abbastanza talento da attirare l’attenzione di club come il Derby FC, il suo amore per il gioco ha influenzato anche la sua carriera d’attore, aiutandolo a interpretare la leggenda del calcio inglese Bobby Charlton nella serie United della BBC. Ancora oggi lo sport rimane una costante, sia nei suoi ruoli sullo schermo che nella vita privata.   

Il sogno calcistico non si realizzò ma il superamento degli esami di recitazione, contro ogni aspettativa, lo ispirò a trasferirsi a Londra per studiare recitazione. Poco dopo, O’Connell fu scelto per il cast di Skins, la serie televisiva britannica, in stile indie sleaze che ha anticipato fenomeni come Euphoria. Trampolino di lancio per altri talenti locali come Nicholas Hoult, Dev Patel e Daniel Kaluuya, Skins lo fece conoscere al grande pubblico nei panni di James Cook, uno studente autodistruttivo alle prese con alcol, droghe e problemi di identità, che alla fine trova la strade per il riscatto. Al di là dei presunti parallelismi tra le trame di Skins e i piccoli guai adolescenziali di O’Connell, la serie rappresentò per lui una piattaforma per esplorare gli stereotipi della mascolinità, conferendo una profondità e una sensibilità inaspettate a personaggi maschili spesso rudi e aggressivi. Questo approccio lo ha accompagnato anche nei suoi successivi ruoli cinematografici, da Starred Up e ’71 fino a L'amante di Lady Chatterley.   

Non c’è dubbio che Jack O’Connell saprà portare la stessa complessità e sensibilità al ruolo di Blake Fielder-Civil, l’ex marito controverso di Amy Winehouse, nel prossimo biopic Back to Black, dedicato alla vita della cantante. In attesa dell’uscita prevista per la fine dell’anno, O’Connell riflette su temi come una rappresentazione più equa in un’industria ancora sbilanciata, dell’importanza dell’esercizio fisico per il benessere mentale e come rimanere al passo con la cultura contemporanea senza ostentazione. 

OLTRE GLI STEREOTIPI  

«Non sono sicuro di come abbia smesso di interpretare i ruoli del "cattivo ragazzo", ma mi piace usare la parola "rangey" per descrivere ciò che posso fare – anche se non sono certo che sia davvero una parola! Trovo molto stimolante che nell'arte della recitazione ci siano opportunità per fare praticamente qualsiasi cosa. Ho sentito che Tom Cruise è pronto a partire per lo spazio per il suo prossimo progetto.»

L'IMPORTANZA DELLA MODA  

«Lo stile comunica un messaggio. A volte ti senti ispirato e vuoi mostrarlo, altre volte no, e questo si riflette nel modo in cui ti vesti. Con James Cook di Skins ho sempre condiviso gusti simili, e ancora oggi il mio stile è molto vicino al suo.»  

LA RAPPRESENTANZA  

«Da quando ho iniziato, ho assistito a un drastico declino delle opportunità per gli attori meno privilegiati. Percorsi che un tempo erano accessibili per me ora sono preclusi a causa della mancanza di fondi, e si nota una evidente carenza di interpreti provenienti dalla classe lavoratrice nell'industria. È un problema sociale. La prima cosa da cambiare è rendere le arti accessibili in tutto il sistema educativo, considerandole una priorità, non un lusso. Inoltre, è fondamentale trovare modi per finanziare le borse di studio in maniera più equa, perché le scuole di recitazione sono fuori portata per la maggior parte delle persone in questo paese. Ed è qualcosa di assolutamente realizzabile.»  

CONSAPEVOLEZZA CULTURALE  

«Mi piace tenermi aggiornato perché amo esplorare le cose, vecchie e nuove. Non lo faccio per cercare di rimanere attuale.»

INFINITE POSSIBILITÀ  

«Amo la varietà dei personaggi che posso interpretare e dei luoghi che ho l'opportunità di scoprire attraverso questo lavoro. Ho girato al Polo Nord nel ruolo di un chirurgo vittoriano e nel deserto del Sahara nei panni di una leggenda dell'SAS. È tutto davvero incredibile.»

FORZA MENTALE  

«L'esercizio fisico è sicuramente fondamentale; non riesco a pensare chiaramente senza di esso».  

CAMBIARE PROSPETTIVA  

«Sono sempre restio a dire cosa ci sarà in futuro, perché non voglio portarmi sfortuna, ma, se tutto andrà bene, presto passerò dietro la macchina da presa per la prima volta. Sono davvero molto entusiasta.»