Will Poulter
e la responsabilità dell’attore

Will Poulter wearing coat

Will indossa un cappotto COS.   

Che si tratti di interpretare il nuovo antieroe Marvel, Adam Warlock, o di apparire in un cameo nei panni dell'affascinante chef in The Bear, per il giovane attore britannico Will Poulter raccontare storie porta con sé un forte senso di responsabilità. 

Tra un boccone di noodles e l’altro, durante una chiamata all’ora di pranzo, l’attore Will Poulter racconta come ottenere il suo primo ruolo nel film Son of Rambow - Il figlio di Rambo, a soli 12 anni, sia stato come vincere un concorso per la migliore estate di sempre. Il privilegio di poter recitare per vivere è un tema ricorrente nei suoi racconti: «Devo ancora darmi un pizzicotto per crederci», afferma. «Non tutti hanno la fortuna di trasformare ciò che amano in un lavoro, e io ne sono profondamente grato». Ma la verità è che, oltre al suo talento naturale e a un fascino spontaneo, Poulter ha anche dimostrato un istinto notevole nel scegliere progetti capaci di lasciare un segno nella cultura contemporanea, dall'esperienza televisiva interattiva come Black Mirror: Bandersnatch alla rivoluzionaria favola horror di Ari Aster, Midsommar.  

 

Passare direttamente dal suo debutto nel film indie a basso budget di Garth Jennings al terzo capitolo di Le cronache di Narnia, una grande saga hollywoodiana, ha segnato fin da subito la carriera di Poulter, caratterizzata da contrasti. Recentemente, l'attore ha collaborato con il regista Steve McQueen a un cortometraggio per Greenpeace, è diventato un anti-eroe Marvel in Guardiani della Galassia Vol. 3 ed è stato protagonista della campagna autunno-inverno 2023 di COS. «Non ci sono mai due giorni uguali, e anche questo è un privilegio che il mio lavoro mi offre», racconta. A unire una gamma di progetti tanto eterogenea è, tuttavia, il profondo senso di responsabilità che l’attore trentenne avverte nel suo ruolo di artista. «Quando scelgo un progetto, penso sempre di più al messaggio che veicola e al suo impatto sociale».  

 

L’importanza della collaborazione è un altro aspetto caro a Poulter. «La condivisione esiste in tutti i migliori progetti. L’unità che si crea con il cast e la troupe quando si lavora tutti insieme si riflette nella qualità del lavoro». Per questo, entrare a far parte della squadra affiatata di chef nella serie rivelazione The Bear, per l’attesissima seconda stagione è stata una scelta naturale.  

   

Qui, appena rientrato da un soggiorno a Copenaghen e con la mente già proiettata verso un possibile trasferimento in Danimarca, l’attore racconta di come utilizzi la moda per entrare nei suoi personaggi, di come abbia imparato ad apprezzare le strane abitudini delle persone e di come la recitazione lo abbia aiutato a comprendere ciò che davvero ci muove.  

«La moda non dovrebbe essere solo per gli altri, ma per te e per ciò che ti fa sentire bene».



 

NARRAZIONE RESPONSABILE
  

«Creare qualcosa per intrattenere o per evadere dalla realtà ha un vero valore e potere, e voglio continuare afar parte di tutto questo. Ma penso che chi racconta storie abbia la responsabilità di influenzare la cultura con i messaggi che trasmette attraverso la sua interpretazione, il suo personaggio o i suoi dialoghi. Come attore, hai una piattaforma e l'opportunità di far sentire la tua voce, quindi è importante dire qualcosa di responsabile». 

  

 


SVILUPPO DEL PERSONAGGIO  

«Man mano che il mio rapporto con la moda si è evoluto, sono riuscito ad apprezzare di più il legame emotivo con i vestiti e come ciò che indosso influenzi il modo in cui mi sento. Ora è una parte fondamentale dello sviluppo del mio personaggio, cerco sempre di portare con me qualche capo dal guardaroba di scena, qualcosa che possa indossare anche nel tempo libero e che mi aiuti a sentirmi ancora connesso al ruolo. In un certo senso, non mi separo mai del tutto dalla persona che interpreto». 

 


INFLUENZEDI STILE
  

«C’è qualcosa di affascinante nell’indossare abiti ispirati a ciò che si vede in TV o nei film. Sono una fonte inesauribile di ispirazione, quasi come un viaggio nel tempo, che ti permette di entrare in contatto più da vicino con quei mondi e quei personaggi. Mi piace mescolare elementi diversi, combinando il moderno con il vintage. Di recente ho fatto un lavoro ambientato negli anni '50 e ho iniziato a pensare che dovrei portare la camicia infilata nei pantaloni e indossarli più in alto. Quell'esperienza mi ha spinto a cambiare il mio modo di vestire. Mi piace molto il fatto che la moda offra così tante possibilità di espressione. Può essere qualunque cosa tu voglia, giusto? La moda non dovrebbe essere solo per gli altri; dovrebbe essere per te e per ciò che ti fa sentire bene. Si tratta di essere la versione migliore di te stesso». 

Will Poulter wearing brown suit

Will indossa blazer, polo e pantaloni COS.   

«Questa generazione di artisti ha il compito di ispirare una comunicazione positiva, autentica e capace di creare un senso di unione».


CAMBIAMENTI CULTURALI  

«Ogni generazione ha i suoi artisti capaci di influenzare la cultura, ispirando nuovi pensieri e nuove idee. Non so se oggi questa influenza sia più forte rispetto al passato, ma credo che — poiché Internet e i social media giocano un ruolo così centrale nella società — sia ancora più importante che gli artisti di oggi promuovano una comunicazione positiva, la verità e l’unità. Creare un’arte consapevole, che abbia un impatto sociale e contribuisca al bene comune. Questo è sempre esistito, ma forse i social media hanno reso questa necessità ancora più evidente». 

 


MAGGIORE CONSAPEVOLEZZA
  

«Una delle cose che trovo più gratificanti nel mio lavoro è che, analizzando la psicologia di persone molto diverse per interpretarli, sono riuscito a sviluppare una comprensione più profonda dell’animo umano. Quando qualcuno si comporta in un certo modo, mi viene naturale chiedermi cosa possa averlo spinto a fare quella scelta — una sensibilità che, probabilmente, non avrei sviluppato allo stesso modo facendo un altro mestiere. Ricordo che Kieran Culkin, in un’intervista a COS, ha detto che il bello della recitazione è poter esplorare diverse versioni di se stessi. È un’idea in cui mi riconosco pienamente». 

 


ACCOGLIERE LA COMPLESSITÀ
  

«Le persone hanno le proprie idiosincrasie, le loro strane abitudini — ed è proprio questo a renderle ciò che sono. È di questo che ci innamoriamo. Ed è, in fondo, ciò che ci rende umani: la nostra complessità. Penso che, se Adam Warlock — un personaggio concepito per essere geneticamente perfetto — ne fosse privo, risulterebbe meno umano e, di conseguenza, meno accessibile. Esplorarne le fragilità, mostrarne le crepe, lo rende invece più interessante, più autentico. Quando mi hanno scelto per il ruolo, ho capito subito che avevano chiaramente deciso di prendere una strada diversa!» 

  • DOMANDE E RISPOSTE


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  • COS

  • Sei un perfezionista o prendi le cose con più leggerezza?

  • WP

  • Sono un perfezionista, ma sono tutt'altro che perfetto e faccio molti errori.

  • COS

  • Qual è il tuo luogo preferito a Londra? 

  • WP

  • Brixton Village, per il cibo.

  • COS

  • (Calciatori dell’Arsenal) Bukayo Saka o Emile Smith Rowe? 

  • WP

  • Non voglio scegliere perché sono amici, ma, basandomi sulla scorsa stagione, Bukayo Saka.

  • COS

  • Marvel Cinematic Universe o DC Universe?

  • WP

  • Marvel, sono i miei datori di lavoro!

  • Testo di Ben Perdue.
    Will Poulter indossa la collezione COS Autunno-Inverno 2023.
    Foto di Daniel Jackson.
    Styling di Jane How.